Nell’intento di raggiungere rapidamente l’obiettivo di “carbon neutrality”, Bosch utilizzerà nel breve termine più energia verde e compenserà le inevitabili emissioni di CO2. Da qui al 2030, l’azienda aumenterà gradualmente la percentuale di rinnovabili per l’energia prodotta e utilizzata e investirà un miliardo di euro per migliorare l’efficienza energetica delle proprie sedi.
Una volta raggiunta la neutralità climatica, l’impatto di Bosch sulla concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera sarà nullo. Così facendo, l’azienda contribuisce efficacemente all’Accordo di Parigi sul clima, ratificato nel 2015, che mira a contenere l’aumento della temperatura globale al di sotto della soglia di 2°C rispetto ai livelli pre-industriali. "Tutti devono contribuire all’azione per il clima" ha proseguito Denner.
Agire subito per raggiungere la neutralità climatica
Le aziende industriali come Bosch possono contribuire in modo significativo al raggiungimento della neutralità climatica globale. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, l’industria manifatturiera è responsabile di circa il 32% delle emissioni globali di anidride carbonica. Allo stato dei fatti, Bosch genera circa 3,3 milioni di tonnellate di carbonio ogni anno. Dal 2007, l’azienda ha già ridotto le emissioni di carbonio di circa il 35%. "Non dobbiamo cominciare da zero. Abbiamo costantemente superato i nostri obiettivi per la riduzione relativa delle emissioni di carbonio. Ora è il momento di puntare agli obiettivi assoluti. Il conto alla rovescia è iniziato" ha dichiarato Denner.
Focus sulle fonti di energia rinnovabili e sostenibili
A partire dal 2020, Bosch compenserà le emissioni di carbonio residue e inevitabili principalmente utilizzando energia verde degli stabilimenti esistenti e partecipando a programmi di compensazione di CO2. L’azienda sta investendo in progetti ambientali certificati in base a severi standard e mirati a supportare lo sviluppo sociale ed ecologico. Le compensazioni per il carbonio saranno implementate gradualmente entro il 2030 ed è in quest’ottica che Bosch sta intensificando gli investimenti nelle energie rinnovabili. Inoltre, l’azienda intende ampliare i propri sistemi fotovoltaici, come quelli di Nashik e Bidadi in India. In questo modo, la multinazionale tedesca prevede di decuplicare la propria capacità energetica installata. Bosch firmerà, inoltre, contratti esclusivi a lungo termine con nuovi parchi eolici e fotovoltaici in tutto il mondo, che potranno quindi operare con profitto anche in assenza di sussidi statali.
Un miliardo di euro e soluzioni connesse per una maggiore efficienza energetica
La maggiore efficienza energetica è uno strumento importante per raggiungere la “carbon neutrality”. Nei prossimi dieci anni Bosch investirà un miliardo di euro nell’efficienza energetica dei propri stabilimenti ed edifici. "Vogliamo ridurre il consumo di energia e le emissioni di anidride carbonica in termini assoluti e non solo relativamente al valore prodotto" ha dichiarato Denner. Entro il 2030, l'azienda prevede di risparmiare ulteriore energia, pari a ben 1,7 terawattora all’anno. Corrisponde a più di un quinto del consumo annuale attuale o, per dare un’idea, alla quantità di energia consumata dalle utenze domestiche della città di Colonia. Da anni Bosch attua con convinzione pratiche di gestione ambientale. Solo nel 2018, l’azienda ha eseguito 500 progetti per l’efficienza energetica riducendo il consumo di energia di quasi l’1,5%. Anche la produzione connessa è diventata un importante motore di efficienza. Bosch ha già distribuito la sua piattaforma per l’energia, nell’ambito del portfolio aziendale di soluzioni Industry 4.0, a più di 30 fabbriche di tutto il mondo. La piattaforma è una soluzione basata su cloud in grado di tracciare e controllare il consumo energetico dei singoli macchinari.
L’azione per il clima restituisce dividendi in termini sociali ed economici
Fino al 2030, l’azienda sosterrà con un ulteriore miliardo di euro l’acquisto di elettricità pulita, entrando in un programma di compensazione delle emissioni di carbonio e utilizzando energia da fonti rinnovabili. Nello stesso periodo Bosch investirà un miliardo di euro per migliorare l’efficienza energetica internamente. La maggiore efficienza energetica consentirà a Bosch di risparmiare circa un miliardo di euro, portando la spesa aziendale per la “carbon neutrality” da circa due miliardi di euro a un miliardo entro il 2030. "La neutralità climatica è realizzabile e, se perseguita con la determinazione necessaria, può essere raggiunta in tempi brevi. I nostri investimenti non servono solo a Bosch, ma contribuiscono a migliorare la qualità della vita di tutti" ha dichiarato Denner.
Alcuni esempi dei progetti Bosch
Lo stabilimento di Feuerbach – efficienza dei consumi grazie alle persone e alle macchine
Feuerbach ospita la più antica sede Bosch nel mondo. Fondata nel 1909, ha costantemente e sistematicamente modernizzato le proprie strutture per contribuire all’efficienza energetica generale dell’azienda. Con le sessioni di formazione del suo "Energieerlebniswelt" (esperienze nel mondo dell’energia), il team locale si dedica al monitoraggio dell’energia e all’aumento della consapevolezza nella forza lavoro. Lo stabilimento utilizza il recupero di calore, l’automazione ambientale, la gestione del consumo energetico dei macchinari e i progetti di rinnovo delle officine con grande successo. I suoi fabbisogni energetici sono scesi di oltre il 50% rispetto al 2007; le emissioni di anidride carbonica in relazione al valore prodotto si sono ridotte del 47%.
Elaborare i dati per risparmiare energia a Homburg
La sede di Bosch a Homburg, nello stato tedesco del Saarland, si avvicina sempre più alla vision di uno stabilimento efficiente nei consumi e che impara da se stesso. Ha consentito di risparmiare circa 5.000 tonnellate di anidride carbonica negli ultimi due anni e più di 23.000 tonnellate dal 2007. Una piattaforma, sviluppata da Bosch per la gestione dell’energia, utilizza i dati dei macchinari raccolti in ben 10.000 punti di misurazione. I collaboratori possono monitorare, controllare e ottimizzare il consumo energetico di ogni singola macchina. Le soluzioni tecniche includono l’aerazione on-demand delle officine di produzione, lo sfruttamento del calore di scarico dei vari processi di lavorazione e la gestione intelligente dei consumi dei macchinari.
Tetti verdi, impianti fotovoltaici e “carbon neutrality” a Renningen
La sede Bosch di Renningen ha raggiunto la neutralità climatica nel gennaio 2019. La compensazione delle emissioni di anidride carbonica annulla completamente l’emissione di carbonio prodotta dal gas naturale che alimenta l’impianto di riscaldamento. La struttura acquista energia pulita per coprire il proprio fabbisogno energetico. Inoltre, i 460 moduli fotovoltaici installati sui tetti degli edifici generano l’elettricità utilizzata dal campus stesso. Per contribuire al controllo delle temperature all'interno degli edifici, i tetti del campus di ricerca sono ricoperti di vegetazione; una cisterna sotterranea da 3.600 m3 raccoglie l’acqua piovana che filtra attraverso le piante e la utilizza nelle torri di raffreddamento dell'impianto di climatizzazione. I tetti verdi forniscono un cuscinetto che isola dall’irradiazione solare e previene l'eccessivo accumulo di calore sul tetto. Questa combinazione riduce del 20-30% la quantità di energia necessaria per la climatizzazione degli edifici. Nella sede è in funzione anche un sistema di trattamento delle acque che consente a Bosch di risparmiare circa 20.000 m³ di acqua potabile ogni anno.
Riscaldamento sostenibile a Rodez
Ridurre l’emissione di carbonio della sede: questo l’obiettivo che si era posto il team di Rodez in Francia quando iniziò a ideare progetti, già nel 2009. Oggi, la sede ha un impianto di riscaldamento a biomasse in funzione dal 2013 che brucia cippato ricavato da risorse boschive sostenibili certificate. Rodez utilizza l’energia per riscaldare l’acqua e generare calore per la lavorazione. In media, lo stabilimento alimentato a cippato copre il 90% del fabbisogno di riscaldamento della sede e consuma circa 6.600 tonnellate di legno all’anno. La combustione di questa biomassa libera la stessa quantità di anidride carbonica di assorbita dagli alberi nel loro ciclo vitale. La fabbrica ha ridotto le proprie emissioni annuali di circa 600 tonnellate.
Riduzione delle emissioni di carbonio a Bidadi e Nashik, in India, con energia autoprodotta
Bosch India realizza la neutralità climatica sfruttando le fonti naturali di energia locali. Entusiasta all’idea di fornire allo stabilimento energia completamente rinnovabile durante le ore diurne, il team della sede di Nashik ha iniziato a installare i propri impianti fotovoltaici nel 2015. Ora conta 50.000 pannelli solari posizionati sui tetti, nei parcheggi e in sede per generare quasi il 20% dell'energia richiesta dallo stabilimento ogni anno. La struttura ha ridotto le emissioni di carbonio di circa 23.000 tonnellate e, dal 2015, ha risparmiato circa 25.000 megawattora di energia, un valore equivalente all’energia assorbita da ben 23.500 utenze domestiche indiane. Gli esperti Bosch hanno inoltre sviluppato una soluzione ecologica per la pulizia dei moduli: l’acqua viene riciclata più volte e purificata con metodi ecosensibili. Anche lo stabilimento di Bidadi, che si trova a circa 1.100 km a sud di Nashik, ha sposato il fotovoltaico. Questa sede è in grado di coprire circa il 30% del proprio fabbisogno energetico con un impianto fotovoltaico che offre anche un ulteriore vantaggio: crea le condizioni ideali per la coltivazione di ortaggi e piante utili per rifornire la mensa dello stabilimento di prodotti locali. Il sole non è la sola risorsa messa a frutto in questa sede, che canalizza anche l'acqua piovana in un bacino che alimenta le risorse idriche della popolazione locale.
Le rinnovabili come maggiore fonte di energia per Bosch in Messico
Il Messico ha rinnovato le sue politiche per l’energia. La riforma energetica del Paese richiede che, entro il 2024, il 35% dell'elettricità derivi da fonti non fossili. La posizione geografica e il clima soleggiato e ventilato fanno del Messico un Paese in grado di raggiungere l’obiettivo, ponendo le basi per il cambiamento insieme al supporto da parte dello Stato e delle aziende. Bosch fa parte di questo movimento e ha già fissato uno standard elevato: l’energia derivante esclusivamente dal parco eolico Dominica nello stato di San Luis Potosí copre più dell’80% dell’intero fabbisogno energetico di tutte le sedi Bosch in Messico. Bosch Messico è riuscita a risparmiare 56.000 tonnellate di CO2 nel 2018 passando ad energie prevalentemente rinnovabili.