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Mercedes-Benz e Bosch: RDE Emission Test

Nelle principali città italiane i test sulle emissioni in condizioni di guida reale

  • Dopo le città di Milano e Torino, proseguono sulle strade di Roma le sessioni per valutare le reali emissioni delle motorizzazioni di ultima generazione in condizioni di guida reale
  • Gli RDE Emission Test, promossi da Mercedes-Benz Italia e Bosch, sono stati condotti da CSI, società del Gruppo IMQ, organismo di verifica di conformità. La Business Unit Automotive di CSI è, infatti, considerata uno dei principali poli di eccellenza europei nel campo della sperimentazione e testing dell’autoveicolo
  • CSI è l'unico test centre italiano autorizzato da Euro NCAP e da Green NCAP
Gabriele Aimone Cat

Gabriele Aimone Cat >

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Roma – Mercedes-Benz e Bosch portano i test RDE nel cuore delle metropoli italiane, per verificare scientificamente l’effettivo impatto ambientale della mobilità di ultima generazione. Sono, infatti, proprio i grandi centri urbani i più soggetti ai blocchi della circolazione. I test hanno l’obiettivo di sensibilizzare l’attenzione di istituzioni e opinione pubblica sull’importante salto tecnologico che negli ultimi anni ha visto protagoniste le motorizzazioni tradizionali, sempre più efficienti e a basso impatto ambientale. Per questo sono stati comparati i risultati di tre diversi tipi di alimentazione: una Classe A 200 d, equipaggiata con un propulsore Diesel 2.0 da 150 CV; una Classe B 160, con motore 1.3 benzina da 109 CV e una Classe C 300 de EQ-POWER, alimentata da 2.0 Diesel Plug-In con una potenza di sistema di 194 + 122 CV.

Rispetto ai test in laboratorio (sui rulli), i test RDE (Real Drive Emissions) sono le prove alle quali attualmente tutte le nuove auto vengono sottoposte per misurare gli inquinanti emessi durante la guida su strada. Si svolgono su strade aperte al traffico, dove il veicolo si trova a circolare in condizioni non facilmente prevedibili: code, semafori, rotatorie, stop&go.

Questi test si basano su un dispositivo chiamato PEMS (Portable Emission Measurement System), un analizzatore portatile, compatto e leggero, che permette la misura dei principali inquinanti (Ossidi di Azoto - NOx, Numero particelle di Particolato - PN) emessi dalle automobili.

Nel caso degli RDE Emission Test, promossi da Mercedes-Benz e Bosch e condotti da CSI, sono stati misurati gli ossidi di azoto (NOx) e le polveri sottili (PN), primi imputati delle emissioni nelle nostre città. I test portati a termine hanno affrontato tre diverse tipologie di scenario: il primo, a Torino, in condizioni equivalenti a quelle omologative, con oltre 200 parametri e un percorso di circa 90 minuti su strade urbane, extraurbane e autostrade. Il secondo test, a Milano, su percorrenze esclusivamente urbane, ha anche comparato la concentrazione della massa di particolato (PM) in aspirazione con quella allo scarico. Il test nella Capitale ha, per grandi linee, ricalcato modalità e rilevazioni di quello effettuato a Milano.

È opportuno sottolineare che tutte le auto coinvolte nel test hanno registrato valori di emissioni nettamente inferiori ai limiti consentiti, sia in laboratorio, ma soprattutto su strada, in condizioni di guida reale.

Tra gli elementi più interessanti emersi nel corso dei test è risultato che, i valori medi delle emissioni di ossido di azoto e del numero di particelle allo scarico del motore Diesel Euro 6d preso in oggetto, sono inferiori rispetto a quelli della vettura con alimentazione a benzina a iniezione diretta, pur rimanendo entrambe in una fascia decisamente al di sotto dei limiti. Un riscontro ben diverso rispetto a quanto si registrava con le vecchie motorizzazioni Diesel, sviluppate prima dell’avvento dei test RDE e del PEMS. In questi casi, le vetture testate su strada, facevano registrare valori reali di emissioni degli NOX molto più elevati rispetto a quelli emersi in laboratorio.

Inoltre, un altro fattore particolarmente rilevante registrato nel corso del test a Milano è che, in presenza di un’alta concentrazione di particolato, come nel caso in cui ci preceda un veicolo particolarmente inquinante, la concentrazione delle polveri allo scarico è risultata fino a 2.000 volte inferiore rispetto a quella dispersa nell’aria dell’ambiente circostante. Se è forse eccessivo considerare i Diesel di ultima generazione dei ‘filtri per la pulizia dell’aria’, allo stesso tempo andrebbe rivista in maniera radicale la reputazione di questa tipologia di alimentazione, un alleato importante nella transizione verso l’elettrico.

Nel corso di tutte le sessioni di test non è mai avvenuta alcuna rigenerazione del filtro antiparticolato, che prevede la periodica combustione delle polveri accumulate al suo interno. Questo processo è erroneamente indicato come un importante picco di emissioni, ma recenti studi hanno, invece, dimostrato che, pur considerando la rigenerazione, i livelli di emissione di particolato sono inferiori, pari ad un quinto, della soglia consentita.

Ulteriori informazioni su media.mercedes-benz.it e www.bosch-press.it

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Il settore di business Mobility Solutions è il più importante del Gruppo Bosch. Nel 2019 ha registrato un fatturato di 46,8 miliardi di Euro, equivalenti al 60% dei ricavi totali del Gruppo. Questi risultati rendono il Gruppo Bosch uno dei fornitori leader nel campo automotive. Il settore di business Mobility Solutions persegue la visione della mobilità del futuro sicura, sostenibile ed entusiasmante e combina l’expertise del gruppo in quattro ambiti di guida: personalizzata, autonoma, connessa ed elettrificata, offrendo ai propri clienti soluzioni di mobilità integrata. Il settore di business Mobility Solutions opera a livello mondiale nelle seguenti aree di business: sistemi di iniezione per motori a combustione interna, mobilità e soluzioni alternative legate alla propulsione elettrica, sistemi di assistenza alla guida e di sicurezza, guida autonoma, tecnologie per informazione e comunicazione fra veicoli e fra veicoli e infrastrutture, concept e servizi per l'aftermarket. Bosch ha contribuito con importanti innovazioni all'evoluzione dell'auto come, per esempio, la gestione elettronica del motore, il sistema elettronico di stabilità ESP e la tecnologia common-rail per i motori diesel.

Il Gruppo Bosch è fornitore leader e globale di tecnologie e servizi. Grazie ai circa 400.000 collaboratori (al 31 dicembre 2019) nel mondo, impiegati nei quattro settori di business Mobi-lity Solutions, Industrial Technology, Consumer Goods e Energy and Building Technology, il Gruppo Bosch ha registrato un fatturato di 77,7 miliardi di euro nel 2019. In qualità di azienda leader nel settore IoT Bosch offre soluzioni innovative per smart home, smart city, Industry 4.0 e mobilità connessa. Inoltre, utilizza la propria competenza nella tecnologia dei sensori, dei software e dei servizi, oltre che nel proprio cloud IoT per offrire ai clienti soluzioni connesse, cross-domain da un'unica fonte. L'obiettivo strategico del Gruppo è quello di fornire soluzioni innovative per una vita connessa che contengano intelligenza artificiale (IA) o che siano state sviluppate o prodotte grazie ad essa. Seguendo lo slogan "Tecnologia per la vita" Bosch, grazie ai suoi prodotti e servizi, migliora la qualità della vita offrendo soluzioni innovative in tutto il mondo. Il Gruppo è costituto dall'azienda Robert Bosch GmbH e da circa 440 tra consociate e filiali in oltre 60 Paesi. Se si includono i partner commerciali e di servizi, la rete ingegneristica, di produzione e vendita di Bosch copre quasi tutti i Paesi nel mondo. La base per la crescita futura della società è la forza innovativa, 72.600 sono i collaboratori Bosch impegnati nella ricerca e sviluppo in circa 126 sedi in tutto il mondo, nonché circa 30.000 ingegneri software.

Ulteriori informazioni sul sito www.bosch.com, iot.bosch.com e www.bosch-press.it

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